La riforma della disciplina condominiale interviene sull’art. 70 delle disposizioni attuative del codice civile.
La norma, molto nota ma praticamente inapplicata per l’irrilevante entità dell’importo, prevedeva (e prevede) la possibilità che il regolamento di condominio contempli una “multa” per il condomino che si renda responsabile di un’infrazione al regolamento stesso. Il testo rimane sostanzialmente inalterato, salvo il necessario aggiornamento dell’importo che ora sale da euro 0,05 ad euro 200,00.
La legge, quindi, colma finalmente una lacuna che era stata messa in rilievo da più parti, soprattutto in considerazione del fatto che la giurisprudenza era concorde nel ritenere come inderogabile il predetto articolo. La Cassazione, infatti, più volte si era espressa affermando che sono nulle le eventuali disposizioni del regolamento di condominio che dovessero prevedere sanzioni di importo maggiore a lire 100 (euro 0,05).
Detto importo, quindi, è stato ora adeguato e portato ad un valore avente un minimo di effetto deterrente (euro 200,00 in caso di infrazione ed euro 800,00 in caso di recidiva).
Si prevede, infine, la devoluzione di tale somma al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie.